Agenda Digitale, Smart Cities e gestione interoperabile del patrimonio immobiliare
Comune di Reggio Calabria (RC)
Descrizione:
La Comunicazione del 2010 “Un’agenda digitale europea” è una delle sette iniziative faro attraverso cui l’Europa ha inteso promuovere crescita e occupazione, ponendo le basi per lo sviluppo di un mercato unico digitale attraverso una organizzazione digitale innovativa, lo snellimento delle procedure, l’informatizzazione anche nell’ambito della Pubblica Amministrazione, la trasparenza degli appalti; andando dunque ad incidere sui principali e attuali elementi di criticità quali la frammentazione dei mercati digitali, la mancanza di interoperabilità, l’impegno insufficiente nella ricerca e nell’innovazione, la mancanza di alfabetizzazione digitale e di competenze informatiche diffuse.
La strategia italiana che ne è seguita (DL 22/06/2012 n.83 “Misure urgenti per la crescita del Paese”, in particolare il Titolo II Misure urgenti per l’Agenda Digitale e la trasparenza nella pubblica Amministrazione, è stata elaborata rafforzando la complementarietà tra il livello nazionale e quello regionale.
Nella S3 Calabria 2014-2020, Strategia Regionale per l’innovazione e la Specializzazione intelligente e, in particolare facendo riferimento all’Area di Innovazione Edilizia Sostenibile e relative Traiettorie Tecnologiche (Riqualificazione dell’edilizia esistente, Smart Systems) vi si afferma che l’accelerazione della “crescita digitale” della Calabria debba svilupparsi lungo direttive complementari, legate all’Agenda Digitale per la PA e i cittadini, all’incremento della domanda di servizi informativi da parte delle imprese, allo sviluppo di città e comunità “smart”. Al pari di molti altri ambiti che riguardano la Pubblica Amministrazione, anche il settore delle costruzioni è significativamente coinvolto in tale processo. Esso è caratterizzato da un’ormai consolidata attenzione per l’ambiente, il territorio, il paesaggio e la città. Scenario, questo, nell’ambito del quale vanno affermandosi, contestualmente, nuove priorità: garantire nel tempo le prestazioni offerte degli edifici in termini di comfort, benessere, risparmio energetico, sicurezza. Esigenze assunte come proprie da questa amministrazione sin dal suo insediamento e che appare possibile mettere in atto facendo ricorso ad un salto di qualità proprio nella direzione di una grande azione di digitalizzazione del patrimonio immobiliare.
Sarebbe possibile in tal modo mettere in rete i diversi operatori utilizzando come linguaggio di scambio informativo il BIM, Building Information Modeling; un modello digitale. Parametrico, informativo, descrittivo e collaborativo che consente di gestire in un unico formato IFC (ISO16739/2013) tutte le informazioni che costituiscono il compendio di conoscenze dell’edificio: storia, anagrafica, aspetti dimensionali, materiali, prestazionali, ecc.; permettendone l’implementazione, la visualizzazione e la formulazione di query specifiche.
In Italia, il Nuovo Codice Appalti (D.lgs 50/2016), che ha recepito la Direttiva Europea “European Union Public Procurement Directive” 2014/24, indirizza verso un uso diffuso di tali sistemi di interoperabilità.