Fitodepurazione diffusa in ambiente montano

Comune di Taverna (CZ)

Descrizione:

Il progetto che qui si propone verte sul riconoscimento di un bisogno esistente in piccole/medie comunità poste in zone collinari, pedemontane e montane della nostra regione: un servizio di depurazione delle acque reflue economicamente sostenibile.
Gli ambienti montani dei comuni interni della Calabria, localizzati spesso in aree morfologicamente complesse, dove diffusa è la presenza di villaggi o borghi con un ridotto numero di abitanti, soffrono di una atavica incapacità a garantire, in conseguenza degli insediamenti umani e per tutte le diffuse attività economiche e produttive, la salvaguardia dell’integrità dei corpi idrici mediante una adeguata depurazione delle acque reflue. Aspetto che assume particolare rilevanza soprattutto all’interno di territori con elevato valore naturalistico (Aree Protette, Riserve Naturali, ecc.). La mancata soluzione spesso è per difficoltà della politica, ma molto più spesso è per difficoltà oggettive dovute in massima parte alla orografia dei territori montani e legate perlopiù al rispetto di parametri che impone la legge nella individuazione di siti utili per la creazione di adeguati impianti di depurazione. Questi, quando presenti a servizio dei piccoli agglomerati montani, sono generalmente afflitti da 3 diverse problematiche: l’obsolescenza, il sottodimensionamento (rispetto alle reali necessità sia della popolazione residente, soprattutto in coincidenza dei periodi di maggiore frequentazione turistica della montagna) e la antieconomicità nel realizzare tanti piccoli depuratori “classici” (cioè a fanghi attivi) con carichi inquinanti oscillanti nel tempo che abbisognano di elevati costi di manutenzione e controllo; parte dei liquami, pertanto, finiscono con l’essere sversati nei corpi idrici, con gravi danni ambientali. In queste piccole realtà collinari e montane, la necessità di individuare soluzioni che siano efficaci, oltreché tecnicamente ed economicamente sostenibili, offre la possibilità di “tralasciare” i tradizionali schemi ed è utile ricorrere, ad esempio, alla fitodepurazione. Gli impianti di fitodepurazione, sistemi di trattamento naturali o semi-naturali, riproducono, in ambiente controllato, i processi di depurazione caratteristici delle zone umide. Anche a livello legislativo con il decreto 152/2006 viene consigliata l’adozione di tecniche di fitodepurazione per il trattamento delle acque in agglomerati con popolazione equivalente compresa tra 50 e 200 AE e soggetti a fluttuazioni superiori al 30% della popolazione residente. Anche gli impianti ‘classici’ di fitodepurazione d’altra parte hanno notevoli limitazioni dovute anche queste in massima parte sia alla orografica dei territori dove dovrebbero sorgere sia al reperimento delle superfici effettivamente utili da destinare al sistema di fitodepurazione. A tal fine l’amministrazione comunale di Taverna, propone, di concerto con la Pical srl e con il coordinamento dell’arch. Walter Fratto, una ipotesi progettuale mediante l’impiego di criteri innovativi di realizzazione e gestione per la realizzazione di un sistema di fitodepurazione in forma prototipale, replicabile nei piccoli agglomerati montani non dotati di sistemi di depurazione adeguati che affronti il problema della depurazione delle acque reflue in piccole realtà insediative montane e/o marginali al tessuto urbano principale e in contesti orografici e morfologici difficili. Tali criteri terranno conto delle particolari condizioni ambientali ed edafiche di riferimento: gli impianti riprodurranno un ambiente umido artificiale, in piena coerenza con in valori espressi dal contesto paesaggistico “naturale” in cui saranno inseriti.