Monitoraggio stabilità (spostamenti, tilt, vibrazione, ecc)

Comune di Laino Borgo (CS)

Descrizione:

Monitoraggio stabilità (spostamenti, tilt, vibrazione, ecc) del costruito per una più efficace gestione dell’emergenza.

ll comune di Laino Borgo è classificato (come indicato nell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274/2003, aggiornata con la Delibera della Giunta Regionale della Calabria n. 47 del 10.O2.2004) Zona sismica 2″Zona con pericolosità sismica media dove possono verificarsi forti terremoti.”
ll comune è stato interessato da numerosi terremoti nel corso degli anni, come quello di Magnitudo 5.0 che ha coinvolto tutto ilterritorio del Pollino con epicentro a Mormanno nel 26 ottobre del2Ol2.
ll Comune di Laino Borgo è collocato nell’area del Pollino nell’arco Calabro-Peloritano in cui awiene la collisione tra le due placche, quella Africana a sud e quella Europea a nord. ll sisma awenuto nel 26 ottobre 2OL2di Ml=5,0 si può considerare come evento principale di una sequenza sismica incominciata da diverso tempo, dal 2010 ad oggisono awenuti piùr di 6L00 terremoti.
Considerata I’alta sensibilità sismica del territorio è necessario dotarsi di un sistema di alert avanzato che sia in grado di analizzare diverse tipologie di informazioni provenienti da sensoristica di vario genere, per il monitoraggio statico/dinamico, continuo e diffuso degliedifici, principalmente nel centro storico.
I sensori possono rilevare, ad esempio, deviazioni anomale di tilt e vibrazione dell’edificio trasmettendo i dati a un processore che valutandone le frequenze fornisce informazioni sulla risposta in termini di rigidezza dell’edificio e quindi di potenziale danneggiamento. Anche I’uso di accelerometri triassiali ed estensimetri può essere utile al controllo della solidità degli edifici (in particolare quelli “strategici”), in modo da seguire con grande precisione il comportamento delle crepe in seguito a una sollecitazione, e va lutare le conseguenze.
ll sistema dovrebbe inoltre fornire all’amministrazione e al cittadino un metodo per la gestione delle emergenze, in maniera da adottare soluzioni utili per la diminuzione dei rischi. Ciò richiede a priori un attento studio sul centro storico, analizzando ifattori peculiari che interessano il rischio sismico, delineando gli effetti combinati tra risposta degli individui, caratteri dell’edificato e del layout urbano, propensione al danneggiamento del costruito, fornendo così una metodologia di gestione emergenziale. proprio in relazione agli studi che verranno effettuati, il sistema potrà essere implementato in modo poter offrire in tempo reale al cittadino, nell’immediato post evento sismico, informazioni utili, nate dall’elaborazione di mappe di predizione di possibili danni, rilevamento sensoristico in tempo reale, aree potenzialmente isolate, vulnerabilità dei percorsi, aree che possono essere raggiunte dai mezzi di soccorso, tramite un’interazione tra gli edifici e il network dei percorsi da implementare.
ll fabbisogno consiste pertanto:
– tramite una rete di sensori, anche con caratteristiche diverse, valutare le condizioni degli immobili e delle infrastrutture;
– in caso di un evento calamitoso:

  • attivare protocolli rapidi e avanzati, totalmente automatizzati, che acquisendo la sintesi dei dati
    rilevati risultino funzionali alla messa in sicurezza della maggior parte della popolazione presente nell’area interessata;
  • trasmettere alla popolazione, tramite i nuovi sistemi della comunicazione (sms, whatsapp, app dedicate, …), tutte le informazioni in tempo reale per procedere in sicurezza alle operazioni necessarie per la propria incolumità.

Quindi un sistema articolato che parte dalla conoscenza in tempo reale del “costruito” congiuntamente alla dislocazione delle persone presentie al”sistema deglispaziurbani” esistente, pergestire le prime e critiche fasi emergenziali (in particolare I’evacuazione), e pianificare azioni efficaci di riduzione del rischio. lltutto in una visione sistemica facilmente riproponibile in altre aree delterritorio.
ll sistema potrà essere inoltre integrato con analisi sinottiche, a rivisitazione temporale piùr ampia (es: trimestrale), derivata dall’analisi interferometrica SAR satellitare. Ciò al fine di comprendere meglio possibili modelli deformativi che consentirebbero una più ottimale dislocazione spaziale della rete di sensori prima citata.