Monitoraggio vibrazionale degli edifici per una efficace gestione dell’emergenza

Comune di Mormanno (CS)

Descrizione:

Mormanno è stato uno dei paesi principalmente interessati dal terremoto del Pollino del 2012. L’evento fu molto più esteso poiché lo sciame sismico ebbe inizio nel 2010 ed in quegli anni furono registrate più di 2200 scosse di cui oltre 20 hanno superato i 3 gradi della scala Richter. La scossa più violenta ha provocato l’inagibilità del duomo di Mormanno e di altri 10 edifici, oltre che l’evacuazione dell’ospedale.

Figura 1 – Eventi sismici di magnitudo pari e superiori a 3 nel periodo 2012/2015

Secondo studi approfonditi ciò è dovuto ad una faglia che provocherebbe un movimento distensivo perpendicolare alla catena montuosa, caratterizzata da questo tipo di processo deformativo in continua evoluzione. All’interno del territorio comunale si renderebbe quindi necessario dotarsi di un sistema di alert avanzato che sia in grado di analizzare diverse tipologie di informazioni provenienti da sensoristica di vario genere, per il monitoraggio dinamico, continuo e diffuso degli edifici, principalmente nel centro storico. I sensori possono rilevare, ad esempio, la vibrazione dell’edificio trasmettendo i dati a un processore che valuta le frequenze, di conseguenza la risposta in termini di rigidezza dell’edificio e quindi il potenziale danneggiamento. Anche l’uso di accelerometri triassiali ed estensimetri può essere utile al controllo della solidità degli edifici (in particolare quelli “strategici”), in modo da seguire con grande precisione il comportamento delle crepe in seguito a una sollecitazione, e valutare le conseguenze.
Il sistema dovrebbe inoltre fornire all’amministrazione e al cittadino un metodo per la gestione delle emergenze, in maniera da adottare soluzioni utili per la diminuzione dei rischi. Ciò richiede a priori un attento studio sul centro storico, analizzando i fattori peculiari che interessano il rischio sismico, delineando gli effetti combinati tra risposta degli individui, caratteri dell’edificato e del layout urbano, propensione al danneggiamento del costruito, fornendo così una metodologia di gestione emergenziale. Proprio in relazione agli studi che verranno effettuati, il sistema potrà essere implementato in modo poter offrire in tempo reale al cittadino, nell’immediato post evento sismico, informazioni utili, nate dall’elaborazione di mappe di predizione di possibili danni, rilevamento sensoristico in tempo reale, aree potenzialmente isolate, vulnerabilità dei percorsi, aree che possono essere raggiunte dai mezzi di soccorso, tramite un’interazione tra gli edifici e il network dei percorsi da implementare. Il fabbisogno consiste pertanto:

  • tramite una rete di sensori, anche con caratteristiche diverse, valutare le condizioni degli immobili e delle infrastrutture;
  • in caso di un evento calamitoso:
  • • attivare protocolli rapidi e avanzati, totalmente automatizzati, che acquisendo la sintesi dei dati rilevati risultino funzionali alla messa in sicurezza della maggior parte della popolazione presente nell’area interessata;
  • • trasmettere alla popolazione, tramite i nuovi sistemi della comunicazione (sms, whatsapp, app dedicate, …), tutte le informazioni in tempo reale per procedere in sicurezza alle operazioni necessarie per la propria incolumità.

Quindi un sistema articolato che parte dalla conoscenza in tempo reale del “costruito” congiuntamente alla dislocazione delle persone presenti e al “sistema degli spazi urbani” esistente, per gestire le prime e critiche fasi emergenziali (in particolare l’evacuazione), e pianificare azioni efficaci di riduzione del rischio. Il tutto in una visione sistemica facilmente riproponibile in altre aree del territorio.